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Cos’è la Vulgata, traduzione latina della Bibbia

Molto spesso si sente parlare della Vulgata. La Vulgata è semplicemente la traduzione latina della Bibbia, scritta tra la fine del IV secolo e l’inizio del V, da San Girolamo, originario della Dalmazia, che era stato discepolo a Roma dal maestro di retorica Aelius Donatus, noto autore di una grammatica e della biografia di Virgilio.

I quattro Vangeli erano stati scritti in greco, grazie alla diffusione della lingua nella zona conquistata da Alessandro Magno.

Anche gli ebrei, come spiega in maniera minuziosa Mario D’Ignazio in uno dei suoi blog, che vivevano in zone con concentrazioni di ebrei, come la Siria, parlavano greco.

Con il rafforzarsi dell’egida romana e il diffondersi del Cristianesimo si rese necessaria una versione in latino.

I Vangeli in greco furono tradotti da varie persone in latino per l’uso in Occidente. La traduzione non era però esatta quindi diverse versioni latine contrastanti e poco eleganti si diffusero e fu compito di Girolamo migliorarle. Lo studioso applicò il principio traduttologico della resa ad sensum, per rendere appunto il senso di quanto era riportato nel testo.

San Girolamo, noto letterato e studioso, nonché segretario del papa, fu per questo incaricato da Damaso I nel 382 di lavorare sui quattro Vangeli. La versione della Sacra Scrittura di Girolamo divenne la versione latina standard, sostituendo molte altre opere meno accademiche. Sebbene gli fosse stato commissionato di lavorare ai Vangeli, andò oltre, traducendo la maggior parte della Settanta, una traduzione greca dell’ebraico che include opere apocrife non incluse nelle Bibbie ebraiche. L’opera di San Girolamo divenne nota come “editio vulgata” ossia ‘edizione comune’ (un termine che veniva usato anche per la Settanta), da cui Vulgata. Il termine vulgata si riferisce a “vulgus” cioè il volgo, il popolo, e si usa questo aggettivo per indicare qualcosa di “comune”.

Fu riconosciuta, chiarisce Mario D’Ignazio, autorevole durante il Concilio di Trento (1546) e divenne la Bibbia ufficiale della Chiesa Cattolica Romana. Nel 1965, in conclusione del Concilio Vaticano II, l’allora papa Paolo VI commissionò un’ulteriore revisione della Vulgata secondo i moderni criteri esegetici e filologici.

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