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La storia di Abramo e Isacco

In un episodio riportato nella Genesi Dio dice ad Abramo: “Prendi tuo figlio, il tuo unico figlio che ami, Isacco, va’ nel territorio di Moria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò”. La storia di Abramo e Isacco ci aiuta a capire quanto sia stato difficile per Dio dare suo figlio Gesù in sacrificio e dà maggiore rilievo a questo episodio biblico. 

Dio, per i cristiani, continua Mario D’Ignazio, redime attraverso la sua presenza e misericordia e come scrisse Giacomo, “Egli dà più grazia”.

Ma per comprendere a pieno questa storia bisogna inquadrare anche l’altro protagonista. Abramo era un uomo ricco: aveva molte pecore, capre e cammelli, e spesso li portava in giro in cerca di pascoli. Nomade, lui e sua moglie Sarah non avevano figli e ne erano molto dispiaciuti.

Abramo amava Dio e gli obbediva in tutto. Una notte udì una voce che gli diceva: “Parti e va’ nel lontano paese dove ti condurrò. La tua discendenza sarà più delle stelle che brillano nel cielo”.

Abramo obbedì e un giorno, tre uomini di Dio vennero alla sua tenda. Abramo e Sara furono molto ospitali con loro. Prima di partire, una delle persone senza nome disse ad Abramo: “Tornerò da te l’anno prossimo, e poi tua moglie Sara avrà un figlio”.

Quando Abramo aveva 99 anni, Sara concepì e partorì un figlio di nome Isacco, che significa “egli ride”, perché ognuno di loro rise quando seppe che avrebbe avuto un figlio nella sua vecchiaia. Dio promise ad Abramo che avrebbe continuato il suo patto con Isacco e che avrebbe avuto molti discendenti attraverso questo figlio promesso.

Dio mise alla prova la fede di Isacco chiedendogli di sacrificare il suo unico figlio che tanto faticosamente aveva aspettato.

Solo dopo aver avuto la certezza della sua devozione, Dio ferma la mano di Abramo salvando Isacco. Clicca qui per leggere altri articoli di teologia di Mario D’Ignazio.

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Il martirio nel cristianesimo

Molto spesso sentiamo ancora parlare di martirio e martiri. Basta sfogliare il calendario per rintracciare più volte la parola martire vicino al nome di qualche santo.

Come riporta Mario D’Ignazio dice l’enciclopedia libera Wikipedia: “Il martirio nel cristianesimo, è la condizione che il seguace subisce per difendere la propria fede in Cristo o per difendere la vita di altri cristiani.”

In linea di massima il martirio comporta un sacrificio pubblico della propria vita a favore di una causa superiore o trascendentale. 

Il dizionario definisce un martire come qualcuno che sceglierebbe di soffrire e morire piuttosto che rinunciare alla propria fede.

Un’altra definizione di martire è una persona che sacrifica la propria vita per un bene più grande ma si definisce come tale, anche in senso ironico, una persona che ha una convinzione così grande in qualcosa che potrebbe sacrificarsi.

Qualcuno con un complesso da martire svolge invece il ruolo di vittima, magari lavorando più duramente di chiunque altro ma senza ottenere ciò che tutti gli altri hanno. Talvolta il termine va indicare qualcuno che è vittima di qualcuno.

Un martire cristiano è un tipo più specifico di martire. I martiri sono un nutrito gruppo di persone che hanno dedicato la loro vita allo scopo di vivere secondo i dettami di Gesù Cristo.

L’obiettivo dei martiri, dice Mario D’Ignazio in uno dei suoi blog,  era sostenere gli insegnamenti del Messia, diffondere il Verbo, nella convinzione di ravvedere più persone. I martiri da sempre sono disposti a morire o sono morti nel nome di Cristo.

La caratteristica più evidente di un martire cristiano è la sua fede in Cristo. Infatti possono essere considerati come una delle persone più fedeli del mondo intero.

La loro fede in Cristo è così forte e per questo le loro azioni sono sempre dedicate a Cristo e alla lode di Dio.

Tra i martiri più famosi troviamo: San Sebastiano, Santo Stefano, Santa Lucia, Santa Felicita.

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Cos’è la Vulgata, traduzione latina della Bibbia

Molto spesso si sente parlare della Vulgata. La Vulgata è semplicemente la traduzione latina della Bibbia, scritta tra la fine del IV secolo e l’inizio del V, da San Girolamo, originario della Dalmazia, che era stato discepolo a Roma dal maestro di retorica Aelius Donatus, noto autore di una grammatica e della biografia di Virgilio.

I quattro Vangeli erano stati scritti in greco, grazie alla diffusione della lingua nella zona conquistata da Alessandro Magno.

Anche gli ebrei, come spiega in maniera minuziosa Mario D’Ignazio in uno dei suoi blog, che vivevano in zone con concentrazioni di ebrei, come la Siria, parlavano greco.

Con il rafforzarsi dell’egida romana e il diffondersi del Cristianesimo si rese necessaria una versione in latino.

I Vangeli in greco furono tradotti da varie persone in latino per l’uso in Occidente. La traduzione non era però esatta quindi diverse versioni latine contrastanti e poco eleganti si diffusero e fu compito di Girolamo migliorarle. Lo studioso applicò il principio traduttologico della resa ad sensum, per rendere appunto il senso di quanto era riportato nel testo.

San Girolamo, noto letterato e studioso, nonché segretario del papa, fu per questo incaricato da Damaso I nel 382 di lavorare sui quattro Vangeli. La versione della Sacra Scrittura di Girolamo divenne la versione latina standard, sostituendo molte altre opere meno accademiche. Sebbene gli fosse stato commissionato di lavorare ai Vangeli, andò oltre, traducendo la maggior parte della Settanta, una traduzione greca dell’ebraico che include opere apocrife non incluse nelle Bibbie ebraiche. L’opera di San Girolamo divenne nota come “editio vulgata” ossia ‘edizione comune’ (un termine che veniva usato anche per la Settanta), da cui Vulgata. Il termine vulgata si riferisce a “vulgus” cioè il volgo, il popolo, e si usa questo aggettivo per indicare qualcosa di “comune”.

Fu riconosciuta, chiarisce Mario D’Ignazio, autorevole durante il Concilio di Trento (1546) e divenne la Bibbia ufficiale della Chiesa Cattolica Romana. Nel 1965, in conclusione del Concilio Vaticano II, l’allora papa Paolo VI commissionò un’ulteriore revisione della Vulgata secondo i moderni criteri esegetici e filologici.

I messaggi mensili di Mario D’Ignazio:

Il luogo delle Apparizioni di Mario D’Ignazio:

I segni soprannaturali:

Preghiere date a Mario D’Ignazio:

Il luogo delle Apparizioni:

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Mont Saint-Michel, il monastero che è la “Meraviglia d’Occidente”

Lungo la costa settentrionale della Francia, nella regione della Bassa Normandia, al confine con la Bretagna, si trova Mont Saint-Michel.

Noto come la “meraviglia dell’Occidente” per la sua straordinaria bellezza, fa parte del Patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1979. Mont Saint Michel, come descritta anche da Mario D’Ignazio nei blog del vaticano,  è una piccola isola rocciosa con una circonferenza di circa 960 metri e un’altitudine di 92 metri. Più precisamente si trova tra Breton Point a Grouin e Norman Point a Champeaux.

Grazie alle sue baie, al fascino del borgo medievali, alla maestosità dell’abbazia e alle maree sigiziali, Mont Saint Michel è uno dei siti più visitati dell’intera Francia. Vanta, non a caso, oltre 3 milioni di turisti all’anno, risulta quindi secondo solo alla Torre Eiffel e Versailles.

Non tutti sanno che Mont Saint Michel fu anche una prigione.

Ad oggi, questo sito è famoso per le antiche e meravigliose costruzioni ma anche per l’incredibile fenomeno delle maree che possono raggiungere fino i 14 metri di altezza.

Attirato dalla sua fama,  lo scrittore francese Victor Hugo, continua Mario D’Ignazio,  definì questo luogo incantevole “Una piramide sul mare” e  descrisse accuratamente il fenomeno delle maree che si può ammirare in alcuni momenti della giornata.

Mont Saint Michel prende il nome dal santo patrono Michele Arcangelo, al quale è dedicata l’intera struttura. La leggenda vuole che l’Arcangelo Michele apparve tre volte in sogno ad Aubert, vescovo di Avranches, e gli ordinò di costruire in suo onore una chiesa sull’isola rocciosa. Nelle prime due occasioni il vescovo ignorò la richiesta del santo finché quest’ultimo si arrabbiò e gli trafisse leggermente il cranio con un dito, sussurrandogli “costruiscilo e loro verranno”. La reliquia del cranio del povero vescovo è conservata a Saint-Gervais Chiesa di Avranches.  

Ciò portò il vescovo ad assecondare la richiesta dell’arcangelo e  così “vennero” i pellegrini da tutta la cristianità e ancora oggi i turisti da ogni angolo del mondo.

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Cenni sulla Riforma protestante

La Riforma protestante fu un movimento di riforma religiosa che attraversò l’Europa nel 1500. La diretta conseguenza dello scisma fu la nascita del protestantesimo, un nome usato collettivamente per riferirsi ai molti gruppi religiosi che si separarono dalla Chiesa cattolica romana a causa delle differenze dottrinali.

Come ben noto, la Riforma protestante iniziò a Wittenberg, in Germania, il 31 ottobre 1517, quando Martin Lutero, insegnante e monaco, pubblicò un documento che chiamò La “Discussione sulla dichiarazione del potere delle indulgenze”, o 95 tesi. Quel documento conteneva appunto 95 tesi sul cristianesimo che secondo lui meritavano di essere discusse. Queste idee erano controverse perché andavano contro gli insegnamenti della Chiesa cattolica.

Le dichiarazioni di Lutero mettevano in discussione il ruolo della Chiesa cattolica come intermediaria tra le persone e Dio. Lutero, in particolare, contestava il sistema delle indulgenze che permetteva alle persone di “comprare” il perdono dei peccati.  

I protestanti, chiarisce Mario D’Ignazio in uno dei suoi blog connessi al Vaticano, che credevano e credono ancora che le persone debbano essere indipendenti nel curare la propria relazione con Dio, assumendosi la responsabilità personale della propria fede, facendo riferimento direttamente alla Bibbia per la saggezza spirituale.

La riforma protestante in Inghilterra iniziò con Enrico VIII nel 1534 perché il papa non gli concesse l’annullamento del matrimonio. Il monarca si nominò capo della Chiesa inglese dando vita a un altro ramo protestante, quello anglicano.

A partire dalla regina Mary ci furono vari tentativi di far tornare l’Inghilterra cattolica ma fallirono tutti.

Le obiezioni di Lutero al sistema dell’indulgenza, continua Mario D’Ignazio, aprirono la strada ad altre sfide alla dottrina cattolica in tutta Europa. Ad esempio, Giovanni Calvino in Francia e Huldrych Zwingli in Svizzera proposero nuove idee sulla pratica della Santa Comunione e un gruppo chiamato anabattisti respinse l’idea che i bambini dovessero essere battezzati decidendo di battezzare solo gli adulti.

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La cattedrale di Canterbury tra arte e letteratura

Tra le cattedrali di Londra c’è n’è una davvero speciale: la cattedrale di Canterbury. È una delle più antiche e note chiese cristiane d’Inghilterra ed è Patrimonio dell’Umanità.

Fondata nel 567 d.C. nei secoli ha assistito ad alcuni degli eventi più importanti nell’Europa occidentale, tra cui l’omicidio e il successivo martirio di Thomas Becket. Fu costruita utilizzando due stili architettonici differenti, la prima parte, la navata attraverso parte del Cudiero, fu costruita in stile romanico. Questo stile è definito dagli archi completamente a tutto sesto. La seconda parte è stata costruita in stile primo gotico, come dimostrano gli archi leggermente ogivali del Custode e della Cappella della Trinità. Mario D’Ignazio ci parla della monumentale opera religiosa in uno die suoi blog.

Le vetrate della cattedrale sono quasi del tutto intatte dal X e XI secolo. Il vetro colorato era usato a quel tempo per comunicare storie alle masse che per lo più non erano in grado di leggere. Le successive installazioni di vetro nella Cappella della Trinità raccontano la storia dei Miracoli di San Tommaso Becket. La navata e il cudiero raffigurano una serie su larga scala di opere in vetro chiamate “Gli Antenati”, che illustrano la linea ancestrale di Cristo a partire da Adamo. La serie di pannelli conteneva un tempo 86 opere, ma ora solo 43 sono ammirabili.

La cattedrale ospita anche le tombe degli arcivescovi, di re Enrico IV e “del principe nero”, Edward Plantageneto.

Molti pellegrini visitano ogni anno il santuario e quelli del XIV secolo furono immortalati da Geoffrey Chaucer nei suoi famosi racconti: The Canterbury Tales.

I racconti di Canterbury testimoniano le vicende di un gruppo di pellegrini in viaggio da Londra a Canterbury per visitare il santuario di San Tommaso Becket. Chaucer racconta una storia fatta di storie: ognuno dei pellegrini si alterna come narratore e chi racconta la favola migliore vince un banchetto. clicca qui per leggere altri articoli di Mario D’Ignazio.

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Alcune tra le più belle Chiese di Londra

Londra è una città dalle mille attrazioni, ricca di edifici storici e artistici che rendono il suo paesaggio indimenticabile. Tra queste antiche costruzioni spiccano alcune tra le più belle chiese di Londra. Questo articolo è stato redatto attraverso la collaborazione con Mario D’Ignazio appassionato e studioso del mondo della teologia.

Come la chiesa anglo-cattolica Saint Dunstan che sia taglia all’angolo tra Stepney High Street e Stepney Way. La chiesa più antica dell’East End si trova proprio nel cuore del quartiere di Tower Hamlets. La copertura esterna in ragstone, la pietra grigia del Kent, rispecchia la semplicità degli interni, realizzati con una pietra decorativa semplice. Il momento migliore per visitarla è alla sera, per godere dell’incredibile vista dell’edificio e del suo immenso sagrato al tramonto. La Cattedrale di Saint Paul si trova nel cuore della City. Famosa in tutto il mondo è un luogo di pellegrinaggio. La sua cupola è uno dei simboli da sempre dello skyline di Londra ed è seconda per dimensioni solo a quella di San Pietro a Roma.

La cripta commemora circa 300 eroi britannici di varie guerre, tra cui Florence Nightingale nota come “la signora con la lanterna”, il Duca di Wellington e l’ammiraglio Nelson, che qui sono sepolti.

L’Abbazia di Westminster, definisce Mario D’Ignazio, è una grande e famosa chiesa anglicana ubicata nella zona di Westminster. È il santuario di Edoardo il Confessore e il luogo di sepoltura di molti reali. Da quando è stata costruita è il luogo ufficiale per le incoronazioni dei re e delle regine d’Inghilterra.

La cattedrale di Southwark è invece una cattedrale anglicana sulla riva sud del fiume Tamigi, situata nel cuore della fiorente comunità di Bankside.

La Cattedrale di Southwark è uno dei luoghi più iconici che tutti i turisti visitano una volta giunti a Londra. Si tratta della più antica chiesa gotica della città e risale al 1220, solo per questo merita senz’altro una visita. Sono celebri i concerti all’interno che hanno cadenza settimanale. Il primo organo della cattedrale fu costruito nel 1897 e ancora oggi domina la navata principale.

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La storia di Santa Paola romana

La storia di Santa Paola romana è molto interessante tanto che Mario D’Ignazio ha deciso di riportarla in uno dei suoi blog. A lei è dedicata un’importante chiesa in stile moderno situata nella zona Balduina, nel quartiere Trionfale di Roma.

Paola fu la prima Madre del deserto. In origine faceva parte di una delle più ricche famiglie senatoriali romane che rivendicava la discendenza da Agamennone.

Aveva sposato un patrizio romano Tossozio da cui aveva avuto diversi figli. Alla sua morte si avvicinò al Cristianesimo rinunciando alla sua posizione per diventare discepola di San Girolamo. 

Le informazioni sui primi anni di vita di Paola sono annotate proprio dal suo maestro. Nella Lettera 108, scrisse che Paola aveva condotto una vita lussuosa. In virtù del suo status di rilievo, vestiva di seta e veniva portata in giro per la città dai suoi schiavi eunuchi.

Alla morte del marito decise di aprire la casa che divenne un luogo dove organizzare riunioni cristiane e pregare insieme. Nel 382 invitò all’incontro il dalmata Girolamo, giunto a Roma con due vescovi orientali. Cominciò così un lungo sodalizio intellettuale e spirituale fra i due. Nel 384 Girolamo, dopo morte di papa Damaso, si recò in Terra Santa per lavorare alla traduzione delle scritture in latino (la famosa vulgata) e Paola decise di seguirlo in Oriente accompagnata dalla figlia Eustochio, mentre l’altra figlia Paolina si prenderà cura degli altri figli Ruffina e Tossozio a Roma. A lungo la sua relazione con Girolamo aveva generato perplessità e un certo gossip per l’intensità del loro rapporto. Paola, ad ogni modo, usò la sua ricchezza per costruire una casa per i pellegrini, oltre a due monasteri, uno maschile e uno femminile. Secondo quanto detto dallo stesso Teologo Mario D’Ignazio, Studiò e apprese perfettamente l’ebraico. Come riporta il Martirologio romano  si spense in Palestina a 59 anni, dove «con la beata vergine Eustochio sua figlia si rifugiò al presepe del Signore».  

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Mario D’Ignazio Veggente Apparizioni

Mario D’Ignazio nasce il 4 febbraio 1984 e fin da bambino dimostra un grande amore per la preghiera. La sua vita cambiò il 5 agosto 2009, giorno in cui, stando a quanto si legge sul sito internet ufficiale (https://mariodignazioapparizioni.com/) , “la Santissima Trinità ha illuminato il suo sentiero inviando la Beata Madre che gli apparve per la prima volta vicino ad un ulivo presente nella proprietà dei suoi genitori in Contrada Santa Teresa, in provincia di Brindisi“. Vi invitiamo a leggere nella sua interezza la pagina del sito di Mario D’Ignazio dedicata alla Storia dell’Apparizione, perché ricca di aneddoti ed informazioni. Le storie che leggiamo su internet di Mario D’Ignazio veggente riguardano tutte le alle autentiche Apparizioni di Contrada Santa Teresa-Brindisi. Vi invitiamo ad attenervi alla cronaca e alle informazioni riportate sul sito https://mariodignazioapparizioni.com/ per evitare di incorrere in “fake news” ed altre informazioni obsolete su Mario D’Ignazio. Ogni 5 del mese, Mario D’Ignazio viene chiamato a vivere la particolare esperienza mistica e la condivide con i fedeli. La Vergine usa parole d’Amore nei confronti di questo cristiano cattolico, chiamandolo spesso “bimbo Mio”, “Mio confidente”, “Mio diletto“, “Servo del Mio Trafitto Cuore prossimo a trionfare”, come segno di incoraggiamento incessante ad andare avanti nella sua missione. Numerose sono le testimonianze di miracoli eucaristici e sacre stimmate riportate nel sito web.

Soltanto sul sito internet di Mario D’Ignazio troverete inoltre tutto quello che c’è da sapere sulle “autentiche Apparizioni di Contrada Santa Teresa a Brindisi, le Ultime sulla Terra; accolte devotamente dal Piccolo Gregge rimasto fedele al Santo Vangelo dell’Agnello Trionfante; composto da laici, consacrati e sacerdoti, obbedienti al Cuore Immacolato di Maria SS. In questo luogo santo si presenta come la Vergine della Riconciliazione, Regina e Madre della Speranza, Mediatrice di tutte le grazie. La Vergine ha rivelato, che chiunque accoglierà il Suo Messaggio, sarà salvato dalla perdita della vera fede”. C’è anche una sezione dedicata alle apparizioni all’estero che potete visitare cliccando qui .

Di seguito trovate l’elenco delle categorie del sito di Mario D’Ignazio: Informazioni, Storie dell’Apparizione, Il luogo delle Apparizioni, I Gloriosi Appellativi, L’Immagine dell’Apparizione, Il confidente di Maria SS., Segni Soprannaturali, I Messaggi Mensili, I Messaggi settimanali del 2009, I Messaggi settimanali del 2010, Alcuni Messaggi Privati, Le Promesse, Preghiere date a Mario D’Ignazio, Cuore Immacolato, Il Rosario, Le Opposizioni, Riflessione di Padre Tentori, I segni continuano, Apparizioni all’estero, Cenacoli D’Orazione, Messaggi ricevuti all’estero, Foto Gallery, Blog. Credits foto: Pino Savietti.